Daniele Ricci
Italia | Piemonte
La Cascina San Leto è immersa in un anfiteatro di vigne, a poche curve dal centro di Costa Vescovato. Ad acquistare la proprietà sui Colli Tortonesi furono, nel 1929, i nonni del vignaiolo Daniele Ricci, che subito impiantarono tra i sei e i sette ettari di vigne. In un contesto e in un mercato profondamente mutati, lui (classe 1963, terza generazione) era arrivato ad espiantarle e fino a una ventina di anni fa il suo lavoro principale era un altro.
Oggi la superficie vitata aziendale è di circa 11 ettari, su un totale di 15 a corpo unico. Si coltivano anche piccole quantità di grani antichi, e ci sono un frutteto, un orto e un agriturismo. Tra le numerose etichette domina il Timorasso, vitigno autoctono del territorio, che permette a Ricci di sperimentare diverse vinificazioni, come le lunghissime macerazioni che danno vita al Giallo di Costa e a Io Cammino da Solo (in anfora). Tra i vitigni a bacca rossa, ci sono Barbera e Croatina. Questa è l’uva che Daniele ha imparato a lavorare dal nonno Elso, a cui è dedicata un’etichetta che esce sul mercato dopo un lungo invecchiamento.
Dalla fine degli anni Novanta Daniele Ricci ha scelto di non usare prodotti chimici in vigna: oggi la cantina è certificata da Suolo e salute per l’agricola biologica e lo stesso ente realizza ogni anno ulteriori analisi per misurare l’eventuale presenza di residui nel vino. Da qualche anno Daniele Ricci è affiancato dal figlio Mattia, la quarta generazione. Insieme, nel 2022 hanno avviato i lavori di un nuova vigna a Carezzano, su un corpo unico di 8 ettari. Si pianta Timorasso, partendo con un ettaro.