Vigne dei boschi
Italia | Emilia – Romagna
L’azienda di Paolo e Katia Babini, Vigne dei boschi, è nata nel 1989, con l’acquisto di un podere di 35 ettari a Valpiana di Brisighella (RA), ad oltre 400 metri sul livello del mare, sull’Appennino. Le vigne occupano sei ettari e mezzo, in un’area molto vocata ma abbandonata dalla viticoltura nel secondo Dopoguerra perché considerata poco produttiva e difficile da coltivare per altitudine e pendenza.
Tutti gli impianti sono stati fatti tra il 1989 e il 2000. Dal 1994 la coltivazione dei vigneti è con il metodo della agricoltura biologica e dal 2002 si è iniziata la conduzione aziendale secondo i dettami della agricoltura biodinamica. Oltre all’utilizzo di preparati specifici Vigne dei boschi interviene con compostaggio, sovescio e con l’utilizzo di erbe e altre sostanze naturali. Questi principi vengono utilizzati anche nel processo di vinificazione che esclude qualunque tipo di manipolazione.
Oltre alla varietà tipiche di quest’area di Romagna, i Babini hanno scelto di impiantare alcuni vitigni che amano, immaginando che avrebbero potuto rispondere in modo originale date le caratteristiche di un territorio dove le maturazioni delle uve risultavano più lente e gli sbalzi termici giorno-notte favoriscono i profumi. Ci sono, ad esempio, Riesling e Sauvignon Blanc, da cui nascono etichette diverse da tutte quelle conosciute. “Borgo Casale” non è il solito Sauvignon e “16 anime” non è un Riesling convenzionale.
A queste proposte “originali” si accompagnano etichette della “tradizione”, quindi Sangiovese ma soprattutto Albana e Malbo. Il Malbo brisighellese, oggi vinificato in purezza, è un vitigno recuperato. L’Albana aziendale, clone di una vigna di oltre 50 anni, è il vitigno che offre più stimoli a far cose nuove: non è molto alcolico rispetto alle versioni prodotte a una altitudine inferiore, evidenzia sempre un’ottima acidità, è pieno di eleganza e mineralità. La ricerca sull’Albana ha portato Vigne dei boschi ad imbottigliare nuove etichette da piccole vigne strappate al bosco nell’Alto appennino brisighellese, “i roncati”.