Il Mortellito
Italia | Sicilia
Dario Serrentino è cresciuto tra Catania e Bologna: dopo la laurea in Scienze politiche ha deciso di tornare alla terra, in Sicilia, nella campagna dove a inizio Novecento vivevano i suoi bisnonni e lì è diventato vignaiolo.
Oggi ha 35 anni e guida un’azienda agricola famigliare, Il Mortellito, con terreni in Val di Noto, tra le cittadine di Noto (SR) e Pachino (SR), a pochi chilometri dal mare e dalla Riserva naturale di Vendicari.
Gli ettari vitati sono 15 su una proprietà di 23. L’azienda coltiva anche mandorle e olive. Dario Serrentino ha vinificato le sue uve per la prima volta nel 2015 e dall’anno dopo ha iniziato a imbottigliare. Le vigne si trovano a pochissimi chilometri dal mare, su terreni prevalentemente calcarei e argillosi, capaci di assorbire i sali minerali e di rilasciarli per determinare la caratteristica salinità dei vini.
In cantina prevale la ricerca dell’eleganza: il Nero d’Avola, ad esempio, è vinificato quasi in rosa e proposto in blend con il Frappato, il Moscato di Noto è vinificato secco per valorizzarne struttura e lunghezza. Le etichette sono quattro: Calaniuru e Calaiancu prendono il nome dalla calea, uva in siciliano, e dalle parole che indicano il colore rosso e quello bianco; Viaria, invece, è il nome della sottocontrada in cui sta la vigna di Moscato di Noto; Tuttu (ultimo nato, con la vendemmia 2021) nasce da una vigna mista, di vitigni rossi e bianchi, vendemmiati e fermentati insieme. “È il vino delle origini, quello che si faceva prima della viticoltura moderna” riassume Dario.