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Fabbrica di San Martino

Italia | Toscana

Le vigne della Fabbrica di San Martino guardano dall’alto la piana di Lucca. La villa è stata costruita nella prima metà del Settecento ed era già allora un’azienda agricola, in una località – si chiama San Martino in Vignale – il cui toponimo dà conto di una “vigna chiusa da un muro”. Si tratta di una delle zone più vocate del territorio e il ciottolame di probabile origine etrusca o romana che è possibile rinvenire smuovendo un po’ di terra nelle vigne testimonia che quest’area era abitata e coltivata già duemila anni fa.

I vini – all’interno della DOC Colline Lucchesi – esprimono quella che il vignaiolo Giuseppe Ferrua definisce “beva lucchese”, un misto di uve che vede la compresenza già tra i filari di molti vitigni, comprese alcune varietà secolari come l’Aleatico, il Ciliegiolo, il Colorino (di cui si trovano due cloni) e la Malvasia nera, oltre ovviamente al Sangiovese.

Il bosco chiude e abbraccia le vigne (occupano 2 ettari) e l’oliveto (misura 6 ettari) della Fabbrica di San Martino. La tenuta, complessivamente, ne misura invece una ventina. La terra è argillosa. Accanto alla certificazione biologica, ottenuta già alla metà degli anni Novanta, dal 2008 Fabbrica di San Martino è certificata anche da Demeter, l’associazione che promuove l’agricoltura biodinamica. Ferrua è tra i fondatori della rete LuccaBiodinamica. La lavorazione dei filari è minima, usando un ripper per far entrare l’aria. Sovescio e preparati biodinamici contribuiscono a stimolare la fertilità del terreno. La Fabbrica di San Martino produce ogni anno tra le dodici e le 13mila bottiglie.

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